Cos’è il Piano Operativo Sicurezza
Il Piano Operativo di Sicurezza, abbreviato POS, è un documento che definisce le misure di sicurezza necessarie per prevenire gli incidenti sul lavoro. Il POS è obbligatorio per tutte le imprese che svolgono attività che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo documento rappresenta un importante strumento per la gestione della sicurezza sul luogo di lavoro.
Il POS deve essere redatto dal datore di lavoro o dal responsabile della sicurezza dell’azienda e deve contenere informazioni dettagliate sui rischi presenti in ogni fase del processo produttivo, nonché sulle misure preventive e protettive da adottare per ridurre tali rischi al minimo. Il piano deve essere costantemente aggiornato per riflettere le modifiche alle attività aziendali e per assicurare la massima efficienza nella prevenzione degli incidenti sul lavoro.
Il Piano Operativo di Sicurezza è quindi un documento fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori e per rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Grazie al POS, è possibile identificare i rischi e le misure preventive da adottare, riducendo così il rischio di incidenti e garantendo un ambiente di lavoro sicuro e salutare per tutti i dipendenti.
H2: Quando serve il POS
Come abbiamo già accennato Piano Operativo di Sicurezza, o POS, è un documento obbligatorio per tutte le imprese che svolgono attività che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
In particolare, il POS è richiesto per le attività che implicano l’utilizzo di macchinari e attrezzature di lavoro, la movimentazione di materiali, la manipolazione di sostanze pericolose, lavori in quota, e molte altre attività ad alto rischio. Il Piano è obbligatorio per tutte le realtà che operano all’interno di cantieri, siano essi fissi o temporanei
H3: Differenza tra POS e DVR
In cosa si distingue il POS dal Documento di Valutazione dei Rischi?
Il DVR deve essere redatto da ogni azienda con almeno un dipendente, e deve andare ad analizzare tutti i rischi in cui i lavoratori di quell’azienda possono incorrere. Sono esonerati dalla compilazione del DVR solo i liberi professionisti e le aziende familiari
Il POS invece è un documento specifico per situazione ad alto rischio come i cantieri. Inoltre deve essere redatto in riferimento al singolo cantiere, non all’azienda in generale.
H3: Quando non è obbligatorio il Piano Operativo Sicurezza?
Abbiamo visto che, a differenza del DVR, il POS è obbligatorio solo per alcune tipologie di aziende.
Ci sono però anche alcuni casi per cui il POS non è obbligatorio. Così come il DVR, il POS non occorre ai lavoratori autonomi. Inoltre, non è obbligatorio nemmeno per le imprese pubbliche.
H2: Come si redige il POS
Il Piano Operativo di Sicurezza, o POS, viene redatto dal datore di lavoro o dal responsabile della sicurezza dell’azienda. La redazione del POS richiede una valutazione dei rischi presenti in ogni fase del processo produttivo, nonché l’identificazione delle misure preventive e protettive da adottare per ridurre tali rischi al minimo.
Il POS deve essere costantemente aggiornato in base alle modifiche delle attività aziendali e alla normativa in vigore. Il documento deve essere scritto in modo chiaro e completo, e deve includere tutte le informazioni necessarie per garantire la massima sicurezza sul luogo di lavoro.
La redazione del POS può richiedere competenze specifiche in materia di sicurezza sul lavoro, pertanto è consigliabile affidarsi a professionisti del settore per garantire la massima efficacia del documento.
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H3: Contenuti minimi del Piano Operativo SIcurezza
Ogni POS deve necessariamente contenere:
- I dati dell’impresa esecutrice che permettono di identificarla.
- Le attività specifiche legate alla sicurezza presenti in cantiere.
- La descrizione dell’attività di cantiere.
- Una lista dei materiali pericolosi utilizzati.
- Un elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati.
- Una scheda di ndividuazione delle misure di prevenzione e protezione.
- La spiegazione delle procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto.
- Un elenco dei DPI forniti ai lavoratori.
- La documentazione relativa a informazione e formazione dei lavoratori.